Singolare figura di sovrano, nacque a Gerusalemme nel 1161 ai tempi in cui la città faceva parte del Regno cristiano di Terrasanta. La leggenda narra che fu il suo precettore, l'Arcivescovo di Tiro, ad accorgersi per primo della terribile malattia del suo giovane allievo. Egli notò, infatti, che il fanciullo non sentiva fastidio se pizzicato agli arti: questa forma di resistenza al dolore era il primo inequivocabile sintomo della lebbra. Nonostante il male deturpante, Baldovino viene descritto dai cronisti del tempo come un giovane bello, aitante, coraggioso e molto abile nell'uso delle armi. Il giovane e sfortunato sovrano (divenne re nel 1174 alla morte del padre Alamarico), ebbe modo di dimostrare il proprio coraggio quando, poco più che adolescente, si trovò ad affrontare nientemeno che il "feroce" Saladino. Non solo ebbe modo di scontrarsi con lui, ma fu uno dei pochi comandanti cristiani a sconfiggerlo e a sconfinare nel territorio sotto il suo controllo, spingendosi fino alla città siriana di Aleppo (1176). Nonostante la malattia lo minasse sempre più terribilmente aveva l'abitudine di guidare personalmente le proprie truppe in battaglia: a cavallo finché le sue condizioni di salute glielo consentirono, poi (almeno così dicono le fonti...) facendosi trasportare sui luoghi di combattimento su una barella! Negli ultimi anni della sua giovane e tormentata esistenza la malattia lo rese cieco e semiparalizzato. Morì a Gerusalemme nel 1185 ad appena 24 anni.
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